Ne la profonda e chiara sussistenza de l’alto lume parvermi tre giri
di tre colori e d’una contenenza;
e l’un da l’altro come IRI DA IRI
parea reflesso, e ‘l terzo parea foco
che quinci e quindi igualmente si spiri
(Paradiso, XXXIII, 115-120)
L’IRI (l’iride) è utilizzata dal grande Poeta per definire due arcobaleni, l’uno il prodotto dell’altro. Infatti, all’epoca, il secondo arco si credeva prodotto per riflessione dal primo.
Questa immagine viene utilizzata da Dante per rendere il concetto del riflettersi delle tre persone della Trinità: il cerchio riflettente il Padre nel cerchio riflesso: il Figlio. Ma quello che conta, in questo articolo, è il concetto dei colori che si mescolano e si riflettono tra di loro, perché questa immagine è stata ripresa oggi per indicare la mescolanza di due tipi di vino che ha portato ad un vino gustoso, chiamato appunto «IRI DA IRI», un Cerasuolo di Vittoria Docg Classico. «Con Iri da Iri», spiega Gaetana Jacono, patronessa della casa vinicola Valle dell’Acate (RG), «Nero d’Avola e Frappato si fondono e si uniscono per dare vita ad un Cerasuolo di potente eleganza».
Ma cosa c’entra tutto questo con quel passo del Paradiso?
C’entra, perché , come continua la Iacono, la mescolanza dei due vini «ci ha ricordato questo passaggio di Dante di straordinaria bellezza in cui viene descritto come due arcobaleni si riflettono uno nell’altro, creando una terza cerchia di fuoco».
Il vino è stato creato nel 2013 sotto la supervisione dell’enologo Carlo Casavecchia, a Valle dell’Acate (RG). Ed è stato presentato l’altroieri a Milano. Ha un sapore morbido e pieno, ed è stato abbinato ad un maialino dei Nebrodi laccato al mandarino.
La Divina Commedia è davvero una continua fonte di ispirazioni! Per ogni cosa! E non finisce mai di stupire!
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