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Valle dell’Acate al Merano Wine Festival

 

 

 

 

Anche quest’anno Valle dell’Acate partecipa al Merano Wine Festival dal 9 al 11 novembre.
Ci potete trovare presso la Goethesaal, 317

La nostra cantina è stata selezionata con i seguenti vini:
– Il Frappato Vittoria DOC 2018
– Tané 2014

Sarde fritte

gaetana jaconoLe sarde sono un ingrediente molto presente nel panorama gastronomico siciliano: possono diventare un secondo gustoso e facile da preparare, soprattutto se impanate e fritte. Per rendere perfetto il vostro pranzo manca solo il vino giusto. Scegliete quindi il nostro Bidis – Sicilia D.O.C. Chardonnay e servitelo ben freddo.

 

Pesto alla trapanese

Pochi semplicissimi ingredienti sono alla base di uno dei piatti tradizionali della cucina siciliana, trapanese per la precisione. Nella punta più occidentale dell’isola un “must” è il pesto usato come condimento ideale per un primo oppure come gustoso antipasto su croccanti bruschette.
Rosso è il pesto e rosso il vino che lo accompagna: scegliete il nostro Nero d’Avola Bellifolli in abbinamento!

James Magazine.it | Iri da Iri, il sogno di Gaetana Jacono

di Manlio Giustiniani

La mia estate è stata ovviamente all’insegna di Champagne rosé, ma altrettanto ovviamente ho trascorso qualche giorno di vacanza nella mia Sicilia. E uno dei ricordi più indelebili è stato un maialino dei nebrodi al mandarino e rosmarino in abbinamento all’ultimo vino di casa Valle dell’Acate, il Cerasuolo di Vittoria “Iri da Iri”, servito leggermente fresco. L’avevo già degustato tempo prima, assieme Gaetana Jacono, l’anima solare dell’azienda.
Il suo “grande sogno”, infatti, è un’azienda agricola perfetta, contemporanea, sostenibile e grazie alla ricchezza e alla tradizione di 6 generazioni di imprenditoria agricola, unita alla sua visione e al lavoro quotidiano, questo sogno è sempre più vicino. Una sfida da vincere per le generazioni future.
Il punto di partenza è la terra, dalla quale è nato il progetto “7 terre per 7 vini” frutto di 50 anni di sperimentazioni, prima empiriche poi analitiche, che hanno indicato il terreno giusto caratterizzante la vigna, con un’espressione unica del vino.
Da quando Gaetana si occupa dell’azienda, vent’anni oramai, la produzione è passata da 30.000 a 400.000 bottiglie. Negli anni hanno ristrutturato gli edifici storici, il palmento, l’antica dispensa, e hanno costruito la nuova barricaia, con un’architettura semplice e razionale.
La parola chiave dell’azienda quindi è innovare. Un’innovazione che, grazie anche alle particolari condizioni climatiche della Sicilia, diventa naturalmente “sostenibile”. E la filosofia personale di Gaetana si racchiude in questo conetto: “piccole cose che fanno le grandi cose”.

CookMagazine.it – La Casa del Gelso di Valle dell’Acate

Una storia che parte da lontano, che ha visto negli anni diverse generazioni e famiglie incrociare i loro destini profumandoli di sudore, ingegno e vino, lo stesso vino oggi riconosciuto in varie parti del mondo, nelle sue diverse etichette: sette per l’esattezza così come altrettanti sono i terreni in cui le diverse cultivar vengono impiantate e le cui uve vengono poi trasformate seguendo le indicazioni del noto enologo Carlo Casavecchia.

Oggi questa storia, quella di Valle dell’Acate, si profuma anche di cose buone da mangiare. Accanto alla storica cantina, c’è la Casa del Gelso nata da un’idea dell’ospitalità di Gaetana Jacono. Bella, energica, solare accoglie qui i suoi ospiti per narrare la storia del Cerasuolo di Vittoria, unica Docg dell’isola, che si intreccia a quello della sua famiglia e alla sua passione per il vino. È lei che insieme ad altri ha contribuito a quella sorta di rivoluzione del vino, di cambio generazionale, che ha fatto decollare la Sicilia enoica. Dopo una passeggiata per vigneti e visita all’antico palmento, si fa tappa alla Casa del Gelso, dove la stessa Gaetana ama cucinare e conversare con i suoi ospiti. “È a tavola, con gli amici, gustando cibi di qualità e conversando piacevolmente che si esalta il vino: il vino non sta mai da solo, sarebbe un peccato – afferma Gaetana- .

Per questo a Valle dell’Acate, accanto agli edifici ricchi di storia della Dispensa e del Palmento dove organizziamo le degustazioni e gli eventi per gruppi di persone, è possibile (su prenotazione) pranzare in una vera e propria casa colonica dove, in un unico corpo, si sviluppano in linea, seguendo il ritmo vitale dello svolgersi di una giornata, la cucina, la sala per la colazione, il pranzo e le degustazioni, il salotto e una camera dove riposare dopo il pranzo. Un luogo che celebra il convivio, la tavola e la cucina tradizionale siciliana”. Solo pochi posti a sedere, da quattro a 12: qui si può riscoprire il piacere di mangiare e bere in luogo familiare, intimo. I piatti proposti da Gaetana sono ricchi di gusto, sorprendenti per i profumi e gli ingredienti che rievocavano la Sicilia, la terra in cui è nata Gaetana: bravissima in cucina avendo avuto a modello una nonna che studiò in un collegio a Palermo acquisendo le conoscenze della cucina francese dell’epoca. Da lei apprese la raffinatezza nella creazione di certi piatti che però ha voluto rivedere inserendo dei tocchi di sicilianità.

Fantastici i vini abbinati fra cui un eccellente Cerasuolo di Vittoria Docg che anche in estate servito alla giusta temperatura risulta piacevolissimo da bere, sposando si bene a piatti di pesce.

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Arancini di riso con carne

Se siete tornati dalle vacanze in Sicilia e la nostalgia della cucina sicula si fa sentire, perché non provare a portare a tavola un po’ dell’isola? Tra le prelibatezze siciliane ne spicca decisamente una: gli arancini. Un piatto golosissimo che si può preparare anche in pochi passaggi. E per completare questo ritorno al sud, scegliete un bel bicchiere di Frappato!

The Wall Street Journal – Wine Grapes Oenophiles Should Know: A Guide

Do you hear ‘Pecorino’ and think cheese? It’s also the name of a grape that makes some terrific wines. Our wine columnist shares some intel on obscure varieties winemakers love

HOW CAN SOMETHING commonplace also be obscure? This would seem to defy logic, and yet many grape varieties key to the world’s wine producers remain a mystery to most oenophiles. These grapes may not be household names like Merlot or Cabernet, but they’re responsible for some very solid, very drinkable and occasionally even great wines. I consider the following grapes particularly deserving of a bit of acclaim.

[…] FRAPPATO

Despite a name that sounds like a fast-paced dance, the Frappato grape has been slow to gain fame outside its native Sicily. Much like Bonarda, this red grape is beloved by local winemakers but little known to the world at large. It’s not always easy to find in stores.
One Frappato producer who stands out, in terms of both quality and production numbers: Valle dell’Acate. According to proprietor Gaetana Jacono, the Frappato grape was the source of the very first wine her family produced back in the late 19th century and was once the sole grape in the family’s Cerasuolo di Vittoria wines. Today their Cerasuolo wines contain a blend of Frappato and the much better known Nero d’Avola grape.
Ms. Jacono loves the fresh character and bright acidity of Frappato, which she said can even pair well with seafood such as salmon, tuna and fish soup with mussels. This grape is as versatile—light and lively with a delightful bitter-cherry aroma—as it is easy to love.

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Identità Golose – Valle dell’Acate punta in alto nell’anno della svolta

di Raffaele Foglia

Gaetana Jacono pronta a nuove sfide: «Ma la principale è valorizzare il Cerasuolo di Vittoria»

GAETANA JACONO«Questo è l’anno della svolta». Lo ripete più volte Gaetana Jacono, durante la visita alla cantina di Valle dell’Acate, in Sicilia. Lo dice con un sorriso che mostra anche un grande orgoglio per la sua famiglia, per la sua terra, per i suoi vini.
«Siamo qui da sei generazioni – spiega Gaetana Jacono – Agli inizi si lavorava per produrre il vino sfuso da mandare in Francia, a Marsiglia. L’export dei nostri vini era molto importante, a quei tempi. A metà dell’800 viene acquistato il fondo a Bidini. L’esportazione dei vini nel Ragusano si manteneva con il Cerasuolo di Vittoria, che in realtà era Frappato in purezza». Si utilizzava ancora il palmento, che era l’antico sistema di torchiatura delle uve: la struttura fa tuttora parte di Valle dell’Acate, come sorta di museo.
Ovviamente, rispetto agli inizi, la produzione è cambiata. «Nel 1981 viene costruita la nuova cantina che è sovradimensionata rispetto alle nostre attuali esigenze. Ma questo perché all’inizio doveva essere una cantina cooperativa che raggruppava i vari piccoli produttori della zona di Acate. Ma evidentemente la Sicilia non era ancora pronta a un progetto sullo stile Trentino-Alto Adige: infatti nelle annate buone i soci vendevano le uve all’esterno della cooperativa, perché venivano meglio pagati, mentre nelle annate cattive tornavano alla cooperativa, perché sicuri di avere un incasso».

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